![]() |
|
LA STORIA | |
Nel 552 il Re di Paikche (Corea) spedi' alla corte del Giappone, tra gli altri regali, alcuni volumi di scritture Buddiste ed una lettera di lode per aver abbracciato la nuova fede. Di nuovo la scrittura e la cultura cinese veniva trasmessa in Giappone. E' interessante notare qui che i caratteri cinesi usati oggi in Giappone non assomigliano a quelli cinesi di uso corrente. Questo non e' dovuto alla variazione avvenute nella scrittura giapponese attraverso i secoli ma bensi' alla modifiche apportate al loro sistema di scrittura dai cinesi stessi.Se uno studiasse scritture cinesi tradizionali noterebbe un certa somiglianza con i caratteri giapponesi moderni. |
|
![]() |
|
Una
volta che i giapponesi svilupparono una certa comprensione del sistema
di scrittura cinese tentarono di applicarlo alla scrittura della loro
lingua. Comunque molte furono le difficolta' da affrontare durante
il processo di adozione del sistema di scrittura cinese in Giappone. Un secondo metodo adottato fu quello di usare un carattere cinese per il suo significato e di attribuirgli la pronuncia giapponese che gli corrispondeva. La stessa parola Onna ora non viene piu' rappresentata da due caratteri cinesi con pronuncia "On" e "Na" ma dal caratterre cinese che significa donna a prescindere dalla sua pronuncia cinese. Il primo tentativo di sistematizzare le regole di pronuncia dei caratteri cinesi per il loro adattamento alla lingua giapponese si ebbe con la famosa raccolta di poemi chiamata Manyoshu che rappresento' una pietra miliare nello percorso di sviluppo del giapponese scritto. |
|
![]() |
|
Mentre
i Kanji continuavano ad essere usati in Giappone la loro complessita'
e difficolta' d'uso porto allo sviluppo di due altri sistemi di scrittura
di tipo fonetico. Il primo chiamato Hiragana fu formato prendendo
lo stile corsivo di un Kanji e semplificando l'intero carattere.
Al carattere cosi' ottenuto veniva poi attribuita la pronuncia del
Kanji corrispondente senza mantenerne assolutamente il significato.
L'Hiragana
fu presto rinominato con il termine giapponese "onnade" che significa
mano di donna. Questo nome gli fu dato a causa della sua popolarita'
tra le donne giapponesi. Al tempo il sistema di scrittura dei Kanji
veniva considerato troppo difficile per le donne poiche' richiedeva
anni di studio. Le donne del tempo usavano l'Hiragana per i loro diari,
la corrispondenza e per composizioni poetiche e letterarie. Come risultato
si ebbero i piu grandi poemi dell'Era Heian scritti da donne usando
l'Hiragana. "The Tale of Genji", "The Pillow Book" e "The Gossamer
Years" sono tutti romanzi dell'Era Heian che furono scritti da donne
e che forniscono molta dell'informazione che abbiamo circa questo
particolare momento della storia del Giappone. |
|
![]() |
|
Anche
gli studenti giapponesi di buddismo avevano problemi a stare al passo
con i Kanji. Come viene spiegato da Hadamitzky e Spahn e' a loro che
si deve lo sviluppo del secondo sistema fonetico di scrittura. Sembra
che gli studenti che prendevano appunti durante le lezioni avessero
spesso problemi con la pronuncia ed il significato di Kanji poco familiari.
Per poter stare al passo con il ritmo delle lezioni si rese necessario
lo sviluppo di un sistema stenografico. Invece di adottare l'Hiragana
fu sviluppato un altro sistema di scrittura anch'esso puramente fonetico.
Una
volta che i due sistemi di scrittura fonetica furono sviluppati vennero
quindi usati indipendentemente l'uno dall'altro fino al 1800.
Sotto l'incentivo della restaurazione dell'Era Mejii e dell'idea di
modernizzazione il governo finalmente riformo' il sistema di scrittura.
Sostanzialmente i Kanji vengono usati per i nomi propri, i sostantivi
e le radici dei verbi. L'Hiragana viene usato per le differenze tra
la grammatica giapponese e cinese. Per esempio l'Hiragana viene aggiunto
alla radice di un verbo rappresentata da un Kanji per coniugarne il
tempo ed il modo. |
|
![]() |
|
Sebbene la scrittura giapponese sia derivata in grande parte da quella cinese ad oggi essa e' diventata un sistema assolutamente unico. La scrittura giapponese ha una sua qualita' estetica che di per se stessa spiega molto della sua storia. Le piu recenti riforme del sistema di scrittura giapponese risalgono al periodo successivo alla seconda guerra mondiale:
|
|
![]() |
|
Alcune statistiche dicono che un giapponese di cultura media e' familiare con circa 3000 caratteri e che il numero totale di caratteri usati nella scrittura odierna, includendo materiale tecnico e letterario, e' di circa 6000-7000. Il dizionario di giapponese moderno piu' completo riporta un totale di 20.000 kanji usati nella letteratura di tutti i tempi mentre i dizionari cinesi che riportano tutti i caratteri mai usati in letteratura raggiungono la cifra di 40.000. Un'altra statistica interessante per lo studente straniero di giapponese e' che la conoscenza dei 1006 Kyooiku Kanji permette la comprensione di circa il 90% del materiale scritto in circolazione e la conoscenza dei 1945 Jooyoo Kanji permette la comprensione del 99% di tutto il materiale scritto. | |
|
|
Come si scrive un Kanji I
tratti che compongono un ideogramma vanno scritti sequendo un certo
ordine: Ogni
ideogramma ha due tipi di letture: lettura ON (basata sulla pronucia
cinese) e lattura KUN (basata sulla pronuncia giapponese). Generalmente,
se una parola è composta da un solo ideogramma, si adotta la
lettura KUN, mentre se è composta da più ideogrammi
si adottano le rispettive letture ON. |