Stile a foresta (Yose-ue)
Una
foresta bonsai si prepara partendo da piantine giovani, piantate sempre
in numero dispari e, ovviamente, tutte in buono stato di salute e
appartenenti alla stessa specie. Ancora una volta è la primavera
il momento migliore per questa operazione, da allestire in vasi o
contenitori piatti e allungati; a volte si osservano foreste bonsai
sistemate su veri 'vassoi' di pietra.
Sistemate ogni singola pianta nella posizione desiderata, attinendosi
a poche regole:
la pianta più alta deve essere nella parte posteriore dell'allestimento,
quelle medie disposte ai lati e quelle più piccole davanti.
In questo modo, osservando la composizione finita, sembrerà
proprio una vera foresta.
Quando sarete soddisfatti della posizione di ogni pianta, potete riempire
il contenitore con il terriccio. Annaffiate bene e averne cura come
un bonsai appena rinvasato.
Rappresenta un bosco visto da lontano con più di cinque piante.
Nel vaso deve essere ricreato lo stesso ambiente naturale del bosco,
con rocce, muschio e quant'altro può servire a ricreare l'ambiente
naturale. Gli alberi devono essere tutti della stessa specie e devono
sempre essere dispari. Inoltre, guardando la composizione dal fronte,
tutti gli alberi devono essere visibili.
Stile su roccia (ishitsuki)
Scegliere
una roccia che, per colore e dimensioni, sia in armonia con il vostro
bonsai. Inoltre la roccia deve avere delle fenditure o cavità
nelle quali si inseriranno le radici della pianta.
Dopo aver tolto il bonsai dal suo vaso, mettetene a nudo tutte le
radici e cominciate a disporle elegantemente intorno alla roccia.
Da adesso le radici cresceranno e si svilupperanno sulla roccia, ancorandovisi
definitivamente. Per aiutare la pianta in questo delicato momento
si deve ricoprire tutte le radici e la roccia con del terriccio umido
e fissare il tutto con una calza di seta arrotolata intorno al tronco
e alla pietra. In un contenitore basso, mettere un po' di terriccio
e sistematevi l'albero. Collocate il contenitore il luogo riparato
dal sole e dal vento. Col tempo, le radici si affrancheranno saldamente
alla roccia e poi al terriccio del vaso.
Lo stile ricorda un albero cresciuto in zone impervie con poco terreno,
che ha causa del dilavamento provocato dalle pioggie o altri eventi
naturali, ha le radici principali esposte ed ederenti alla roccia,
fino a raggiungere il livello del terreno sottostante. Tronco e rami
sono contorti a dimostrare i disagi sopportati. Una variante di questo
stile è quello di un albero cresciuto in una conca presente
nella roccia, che lo racchiude.
Allestimento Jin
E'
un modo per donare un aspetto secolare ad un ramo di un bonsai, comunque
già adulto. Con un coltello pulito e ben affilato togliete
dal ramo la corteccia di superficie, spuntate l'estremità e
passate un po' di carta vetrata fine. Procuratevi un prodotto decappante
per il legno e passatelo sul ramo: lo proteggerà dai parassiti
e lo schiarirà. Ogni due o tre anni si può ripassare
lo stesso prodotto.
Poiché applicando questa tecnica sulla cima di un albero si
ha la netta impressione che questo sia più piccolo, spesso
è usata su quei bonsai cresciuti troppo.
Allestimento Shari
E'
una tecnica molto simile al Jin, ma a differenza di questa, è
applicata solo sul tronco o su un ramo principale e comunque riguarda
solo una striscia di corteccia.
Si opera come per il Jin, ma ricordatevi sempre di non togliere l'intera
corteccia.
Stile Formale (Chokkan)
Si ricrea l'ambiente di un albero che cresce libero in pianura o bassa
collina, con il tronco dritto con rami grossi in basso e man mano
più fini verso l'apice. La chioma sarà abbondante e
rigogliosa con una base di radici evidenti e disposte tutte intorno
al tronco. Presenta un tronco dritto, longineo, con base larga e apice
molto sottile. La base delle radici deve essere largo e con le radici
proporzionate al tronco, distribuite uniformemente sulla circonferenza.
Deve presentare un ramo di circa 1/4 del tronco, che sara' il piu'
basso di tutti ed a circa 1/3 dell'altezza totale dell'albero.I rami
successivi devono avere un diametro e lunghezza scalare fino all'apice,
dove saranno corti e sottili e devono seguire un percorso elicoidale
verso la cima. Anche i rami devono essere rettilinei e devono assottigliarsi
dall'attaccatura all'apice. In definitiva, la chioma deve assumere
una forma di un cono. E' lo stile piu' difficile da realizzare in
maniera esteticamente valida, per la difficolta' di concerto di tutti
i fattori, anche se con un lungo lavoro di formazione e' possibile
ottenere esemplari validi, partendo da piante molto giovani. Le specie
piu' adatte sono le caducifoglie: aceri, olmi, querce, faggi; con
piu' difficolta' con le conifere e i sempreverdi.
Stile InFormale (Moyogi)
Ricrea la forma di un albero che per cause atmosferiche e naturali
ha il tronco curvo in più punti, con i rami che crescono all'esterno
di queste curve. Il tronco deve avere radici possenti e deve apparire
vecchio. La chioma sarà diradata nella parte bassa per evidenziare
le curve e più folta in cima. E' lo stile più diffuso
tra i bonsai, anche perché lo è anche in natura.
Stile a cascata (kengai)
Ricorda
un albero che è cresciuto su di un dirupo roccioso e a causa
del suo peso e della neve invernale sui rami, ha curvato il suo tronco
verso il basso.
La chioma dell'albero cresce, quindi, sopratutto sotto il livello
del vaso. E' comune trovare in montagna alberi cresciuti con questo
stile. Ha la particolarita' di avere l'apice piu' basso del livello
delle radici, o con piu' effetto, oltre il livello della base del
vaso. Praticamente e' uno stile a tronco inclinato, dove la prima
curva e talmente accentuata da spostare il resto della pianta verso
il basso.
E' uno degli stili piu' difficili, se non si parte da qualche varieta'
strisciante (come alcuni ginepri) che hanno di solito una curva molto
accentuata pochi centimetri sopra la linea delle radici. I rami devono
essere disposti in tutte le direzioni e devono ricordare tanti rivoli
d'acqua che scorrono tra le pietre.
Ottime essenze sono i ginepri, i pini ad ago corto, rosmarini e timi,
cipressi. Meno interessanti le caducifoglie, in quanto il punto forte
di questo stile e' la massa fogliare al di sotto dell'albero. Ultima
caratteristica importante sono le radici che devono essere corte,
grosse ed evidenti e spostate quasi totalmente dal lato opposto alla
prima curvatura.
Stile spazzato dal vento (fukinagashi)
In questo stile si rappresenta un albero che a causa di una perenne
esposizione a venti forti e costanti, ha curvato il suo tronco più
o meno ad arco, assecondando la forza del vento. Presenta vegetazione
solamente nel lato del tronco sottovento e i rami hanno un profilo
"filante" o a "bandiera". Deve anche presentare
radici ben visibili nel lato del tronco sopra vento.
Il tronco e' piegato in un'unica lunga curva, dalle radici all'apice
e presenta i rami solamento all'interno della curva. Praticamente
deve assumere la forma di un albero perennemente battuto da forti
venti. Il primo ramo e' il piu' lungo di tutti e gli altri si accorciano
mano a mano che si procede verso l'apice. Presentano una chioma scarsa
piu' concentrata verso la punta dei rami. L'ultimo ramo, leggermente
piu' lungo di quello che lo precede, rappresenta l'apice della pianta.
E' gradevole, che le radici piu' lunghe si trovino dal lato opposto
alla parte curva, dove saranno invece piu' grosse, ma piu' corte.
Una variante efficace e piu' mediterranea e' quella di inclinare molto
il tronco e raccogliere la chioma solo sulla parte superiore del tronco,
a ricordare gli ulivi piegati dal maestrale cosi' comuni sulle coste
pugliesi. A questo stile si adattano le essenze con foglia piccola
e rami esili, con un tronco naturalmente elegante. Bellissimi possono
essere i rosmarini e i timi, sopratutto se di piccola statura. Adatti
anche i cipressi e i ginepri, gli ulivi
Stile bunjingi
Stile diverso e particolarissimo. Si ispira
agli alberi dipinti di scuola cinese e presenta tronchi esili, curvati
elegantemente con pochissimi rami e scarsa vegetazione. Sara' difficile
capire, a prima vista, la pianta adatta a questo stile, e di solito
sara' una particolare eleganza del tronco a farci preferire questo
stile. Per i rami, se non ne presenta di adatti, si formeranno con
il filo e tecniche di potatura selettiva, per ottenere rami fini ed
eleganti. Ottimi esemplari si possono ottenere da essenze a crescita
veloce, partendo da seme, in modo da impostare fin dall'inizio questo
stile, ottenendo un'eleganza difficilmente raggiungibile in altri
modi.Nel complesso, rimane uno stile difficile, adatto sopratutto
a: conifere ad aghi corti (pino mugo, pinus pentaphylla), ginepri,
cipressi, olmi, rosmarini e timo.