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BONSAI - gli stili


E' importante gia' in fase di scelta della pianta, pensare allo stile che si potra' adottare per essa, piu' lo stile aderisce alla pianta piu' sara' facile raggiungere lo scopo estetico.
Una volta effettuata la nostra scelta al vivaio, estraiamo la pianta dal vaso che la contiene, di solito di plastica, e posizioniamola su un piatto girevole e con la spatola, iniziamo a togliere la terra che copre la parte iniziale del tronco, nel punto dove nascono le radici principali (piu' grosse);
con il rastrello, isoleremo le radici piu' sottili, che taglieremo. Questa operazione va' eseguita su tutta la circonferenza del tronco, eventualmente compensando gli squilibri che la pianta puo' avere.



Ora che la pianta si presenta con la base del tronco in vista, potremo, rifacendoci a quanto detto prima in merito ad ogni singolo stile, scartare quelli che sono in netto contrasto con la realta' della pianta: per fare un esempio, se volessimo adottare lo stile a cascata con una pianta che, pur avendo l'apice che va' al di sotto della linea delle radici ma presenta le radici piu' sviluppate nella parte in cui il tronco si piega, ma nessuna dalla parte opposta, sara' difficile che il futuro bonsai possa esprimere, la forza di attaccamento al terreno, tipica di questo stile. Oppure pensare di adottare uno stile eretto formale su di una pianta senza radici evidenti alla base del tronco che prosegue con diverse curve; sarà più adatto uno stile eretto informale. Quindi attenersi scrupolosamente alle caratteristiche di base degli stili e' fondamentale per raggiungere un risultato estetico notevole. Fatta questa difficile scelta, possiamo proseguire il nostro lavoro.



GLI STILI

Stile a foresta (Yose-ue)

Una foresta bonsai si prepara partendo da piantine giovani, piantate sempre in numero dispari e, ovviamente, tutte in buono stato di salute e appartenenti alla stessa specie. Ancora una volta è la primavera il momento migliore per questa operazione, da allestire in vasi o contenitori piatti e allungati; a volte si osservano foreste bonsai sistemate su veri 'vassoi' di pietra.
Sistemate ogni singola pianta nella posizione desiderata, attinendosi a poche regole:
la pianta più alta deve essere nella parte posteriore dell'allestimento, quelle medie disposte ai lati e quelle più piccole davanti. In questo modo, osservando la composizione finita, sembrerà proprio una vera foresta.
Quando sarete soddisfatti della posizione di ogni pianta, potete riempire il contenitore con il terriccio. Annaffiate bene e averne cura come un bonsai appena rinvasato.

Rappresenta un bosco visto da lontano con più di cinque piante. Nel vaso deve essere ricreato lo stesso ambiente naturale del bosco, con rocce, muschio e quant'altro può servire a ricreare l'ambiente naturale. Gli alberi devono essere tutti della stessa specie e devono sempre essere dispari. Inoltre, guardando la composizione dal fronte, tutti gli alberi devono essere visibili.


Stile su roccia (ishitsuki)

Scegliere una roccia che, per colore e dimensioni, sia in armonia con il vostro bonsai. Inoltre la roccia deve avere delle fenditure o cavità nelle quali si inseriranno le radici della pianta.
Dopo aver tolto il bonsai dal suo vaso, mettetene a nudo tutte le radici e cominciate a disporle elegantemente intorno alla roccia. Da adesso le radici cresceranno e si svilupperanno sulla roccia, ancorandovisi definitivamente. Per aiutare la pianta in questo delicato momento si deve ricoprire tutte le radici e la roccia con del terriccio umido e fissare il tutto con una calza di seta arrotolata intorno al tronco e alla pietra. In un contenitore basso, mettere un po' di terriccio e sistematevi l'albero. Collocate il contenitore il luogo riparato dal sole e dal vento. Col tempo, le radici si affrancheranno saldamente alla roccia e poi al terriccio del vaso.
Lo stile ricorda un albero cresciuto in zone impervie con poco terreno, che ha causa del dilavamento provocato dalle pioggie o altri eventi naturali, ha le radici principali esposte ed ederenti alla roccia, fino a raggiungere il livello del terreno sottostante. Tronco e rami sono contorti a dimostrare i disagi sopportati. Una variante di questo stile è quello di un albero cresciuto in una conca presente nella roccia, che lo racchiude.





Allestimento Jin

E' un modo per donare un aspetto secolare ad un ramo di un bonsai, comunque già adulto. Con un coltello pulito e ben affilato togliete dal ramo la corteccia di superficie, spuntate l'estremità e passate un po' di carta vetrata fine. Procuratevi un prodotto decappante per il legno e passatelo sul ramo: lo proteggerà dai parassiti e lo schiarirà. Ogni due o tre anni si può ripassare lo stesso prodotto.
Poiché applicando questa tecnica sulla cima di un albero si ha la netta impressione che questo sia più piccolo, spesso è usata su quei bonsai cresciuti troppo.



Allestimento Shari

E' una tecnica molto simile al Jin, ma a differenza di questa, è applicata solo sul tronco o su un ramo principale e comunque riguarda solo una striscia di corteccia.
Si opera come per il Jin, ma ricordatevi sempre di non togliere l'intera corteccia.


Stile Formale (Chokkan)


Si ricrea l'ambiente di un albero che cresce libero in pianura o bassa collina, con il tronco dritto con rami grossi in basso e man mano più fini verso l'apice. La chioma sarà abbondante e rigogliosa con una base di radici evidenti e disposte tutte intorno al tronco. Presenta un tronco dritto, longineo, con base larga e apice molto sottile. La base delle radici deve essere largo e con le radici proporzionate al tronco, distribuite uniformemente sulla circonferenza. Deve presentare un ramo di circa 1/4 del tronco, che sara' il piu' basso di tutti ed a circa 1/3 dell'altezza totale dell'albero.I rami successivi devono avere un diametro e lunghezza scalare fino all'apice, dove saranno corti e sottili e devono seguire un percorso elicoidale verso la cima. Anche i rami devono essere rettilinei e devono assottigliarsi dall'attaccatura all'apice. In definitiva, la chioma deve assumere una forma di un cono. E' lo stile piu' difficile da realizzare in maniera esteticamente valida, per la difficolta' di concerto di tutti i fattori, anche se con un lungo lavoro di formazione e' possibile ottenere esemplari validi, partendo da piante molto giovani. Le specie piu' adatte sono le caducifoglie: aceri, olmi, querce, faggi; con piu' difficolta' con le conifere e i sempreverdi.


Stile InFormale (Moyogi)



Ricrea la forma di un albero che per cause atmosferiche e naturali ha il tronco curvo in più punti, con i rami che crescono all'esterno di queste curve. Il tronco deve avere radici possenti e deve apparire vecchio. La chioma sarà diradata nella parte bassa per evidenziare le curve e più folta in cima. E' lo stile più diffuso tra i bonsai, anche perché lo è anche in natura.


Stile a cascata (kengai)


Ricorda un albero che è cresciuto su di un dirupo roccioso e a causa del suo peso e della neve invernale sui rami, ha curvato il suo tronco verso il basso.
La chioma dell'albero cresce, quindi, sopratutto sotto il livello del vaso. E' comune trovare in montagna alberi cresciuti con questo stile. Ha la particolarita' di avere l'apice piu' basso del livello delle radici, o con piu' effetto, oltre il livello della base del vaso. Praticamente e' uno stile a tronco inclinato, dove la prima curva e talmente accentuata da spostare il resto della pianta verso il basso.
E' uno degli stili piu' difficili, se non si parte da qualche varieta' strisciante (come alcuni ginepri) che hanno di solito una curva molto accentuata pochi centimetri sopra la linea delle radici. I rami devono essere disposti in tutte le direzioni e devono ricordare tanti rivoli d'acqua che scorrono tra le pietre.
Ottime essenze sono i ginepri, i pini ad ago corto, rosmarini e timi, cipressi. Meno interessanti le caducifoglie, in quanto il punto forte di questo stile e' la massa fogliare al di sotto dell'albero. Ultima caratteristica importante sono le radici che devono essere corte, grosse ed evidenti e spostate quasi totalmente dal lato opposto alla prima curvatura.


Stile spazzato dal vento (fukinagashi)



In questo stile si rappresenta un albero che a causa di una perenne esposizione a venti forti e costanti, ha curvato il suo tronco più o meno ad arco, assecondando la forza del vento. Presenta vegetazione solamente nel lato del tronco sottovento e i rami hanno un profilo "filante" o a "bandiera". Deve anche presentare radici ben visibili nel lato del tronco sopra vento.
Il tronco e' piegato in un'unica lunga curva, dalle radici all'apice e presenta i rami solamento all'interno della curva. Praticamente deve assumere la forma di un albero perennemente battuto da forti venti. Il primo ramo e' il piu' lungo di tutti e gli altri si accorciano mano a mano che si procede verso l'apice. Presentano una chioma scarsa piu' concentrata verso la punta dei rami. L'ultimo ramo, leggermente piu' lungo di quello che lo precede, rappresenta l'apice della pianta.
E' gradevole, che le radici piu' lunghe si trovino dal lato opposto alla parte curva, dove saranno invece piu' grosse, ma piu' corte. Una variante efficace e piu' mediterranea e' quella di inclinare molto il tronco e raccogliere la chioma solo sulla parte superiore del tronco, a ricordare gli ulivi piegati dal maestrale cosi' comuni sulle coste pugliesi. A questo stile si adattano le essenze con foglia piccola e rami esili, con un tronco naturalmente elegante. Bellissimi possono essere i rosmarini e i timi, sopratutto se di piccola statura. Adatti anche i cipressi e i ginepri, gli ulivi


Stile bunjingi


Stile diverso e particolarissimo. Si ispira agli alberi dipinti di scuola cinese e presenta tronchi esili, curvati elegantemente con pochissimi rami e scarsa vegetazione. Sara' difficile capire, a prima vista, la pianta adatta a questo stile, e di solito sara' una particolare eleganza del tronco a farci preferire questo stile. Per i rami, se non ne presenta di adatti, si formeranno con il filo e tecniche di potatura selettiva, per ottenere rami fini ed eleganti. Ottimi esemplari si possono ottenere da essenze a crescita veloce, partendo da seme, in modo da impostare fin dall'inizio questo stile, ottenendo un'eleganza difficilmente raggiungibile in altri modi.Nel complesso, rimane uno stile difficile, adatto sopratutto a: conifere ad aghi corti (pino mugo, pinus pentaphylla), ginepri, cipressi, olmi, rosmarini e timo.