Nell'epoca Kamakura la donna veniva confinata in casa e repressa lasciandola
senza cultura a curare il focolare domestico. La conseguente noia
che assaliva gli uomini li portava alla ricerca di donne con piu'
personalita' e indipendenti :le geishe.
L'arte della geisha nasce nel periodo di Tokugawa (1600-1868) in Giappone,
ma la geisha in quanto tale non compare sino all'era di Meiji (1868-1910's).
Nel periodo di Tokugawa, Geisha era in origine un uomo di piacere
, nato per intrattenere uomini d'affari nelle "sale da the' pubbliche
e private"; in particolare il geisha si trovava
"nel mondo del salice e del fiore o mondo dell'acqua" (karyukai),
locali in cui erano presenti i clienti (uomini d'affari e persone
ricche ) , i presentatori (gli sponsor dei geisha ) e i geisha stessi.
Ben presto anche le donne comparvero nel mondo Geisha assumendone
via via il dominio del nome .
Alla dell'epoca Tokugawa , si impose alle geisha femminili di vestire
in modo meno vistoso, piu' raffinato , con acconciature piu' semplici
cosi' da emanciparle dai geisha maschili sempre piu' ghettizzati e
relegati ai piani "bassi" dei "Karyukay".
Alle geishe femminili furono riservati i livelli superiori del "mondo
dell'acqua" attribuendo loro l'arte della grazie e dell'intrattenimento
chic agli inizi del XX secolo.
Alle Geishe fenmminili si devono importanti ritualizzazioni che ancor
oggi rappresentano il giappone tradizionale:
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il ballo,
- il
canto tradizionale,
-l'evoluzione raffinata del vestire i kimono,
- la cerimonia del tè,
-l'esercizio della calligrafia kanji
-l'arte di conversazione.
Le Geishe nel tempo occuparono via via livelli di popolarita' elevatissima
fino a giocare un ruolo importante nei cambiamenti del governo da
Tokugawa a Meiji.
Pare che la rivoluzione Meiji sia stata progettata nei "teahouses"
di Gion e di Pontocho coprendo e supportando i rivoluzionari che una
volta conquistato il governo del Giappone non poterono fare a meno
di essere riconoscenti con le geishe di quei teahouse ufficializzandone
l'arte e la cultura.
Nei periodi piu' recenti , periodi di Showa e di Taisho (gli anni
1920 al 1935), la cultura e l'ideologia materiali occidentali hanno
invaso il Giappone.
La geisha ha inizialmente provato a modernizzarsi con il resto della
società, ma ben presto il fenomeno di modernizzazione si e'
fermato poiche' e' stato percepito elevato il rischio di distruzione
della vera cultura secolare collegata.
Dopo la II guerra mondiale, la Geisha si e' riavvicinata alle vecchie
usanze ma con uno scopo maggiormente connesso al mantenimento delle
arti di canto e recitazione teatrale tradizionale giapponese .
Oggi le geishe hanno abbandonato le "teahouse" e l'ntrattenimento
degli uomini d'affari " per non confondersi con "prostitute
giapponesi" che si definiscono geishe senza aver nulla a che
fare con l'Iki che dovrebbe caratterizzarle.
Oggi dal registro nazionale delle geisha , le uniche vere geisha,
sappiamo che ne rimangono circa 2.000.
In tutto si arriva a 5.000 geisha, contando le circa 3.000 onsen geisha.
A Kyoto sono circa 180, di cui 50 sono maiko.
Tokyo ha più o meno la stesso numero.
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L'abbigliamento
Nelle occasioni importanti un susohiki,
detto anche hikizuri (suso è il la parte inferiore del kimono,
hiki significa trascinare) è il kimono più elegante di
una geisha o di una maiko . Lo indossano soprattutto per danzare e cantare.
E'
un kimono più lungo degli altri e con l'orlo leggermente imbottito
in modo da ricadere a terra elegantemente . Il susohiki non viene ripiegato
in vita in modo da sollevare l'orlo da terra, ma questo viene lasciato
come elegante strascico.
Nelle feste eleganti , i tatami stesi a terra proteggono dall'usura
lo strascico mentre all'esterno le geishe camminano sostenendolo ripiegando
e sollevando l'orlo
con la mano sinistra in un gesto chiamato hashori, facendo vedere il
nagajuban che ovviamente è in colore e motivo coordinato al kimono,
e la fodera del kimono stesso, anch'essa decorata.
Una geisha indossa il kimono tutti i giorni , e' parte della loro arte
e della loro professione
Le
geishe preferiscono motivi un po' inusuali, diversi dalle solite peonie
e fiori di pruno che abbondano sui kimono delle "altre". La
differenza, però, è soprattutto nel modo di indossarli:
la geisha tirerà indietro il colletto del kimono fino a scoprire
tutta la nuca, considerata un punto focale dell'erotismo giapponese,
ed indosserà l'obi più basso in vita e con un fiocco leggermente
inclinato, rispetto ad esempio ad una donna sposata, mentre il colletto
bianco del suo nagajuban sporgerà da sotto il kimono un poco
di più e magari in modo asimmetrico. Piccoli dettagli, ma ben
chiari per chi conosce il codice del kimono.
Il susohiki nero o kuro hikizuri viene indossato come tenuta più
elegante di una geisha, la cosiddetta "de", che fino all'inizio
del secolo era costituito di due o tre kimono sovrapposti e coordinati
come motivi, mentre oggi si è arrivati ad un solo strato.
Anche il trucco della geisha è nei toni del bianco-rosso-nero,
e la parrucca di capelli neri lucidati con olio di camelia completa
la tenuta.
L'obi è un maru-obi o un fukuro obi, annodato in modo che formi
un ricco e lungo fiocco dietro.
Come calzatura le geishe portano "geta" con il "kuro
hikizuri," "geta o zori" con" hikizuri "meno
formali; le maiko portano gli okobo o pokkuri, tipici sandali geta molto
alti, di legno lasciato al naturale o laccato nero. La laccatura nera
viene usata d'estate, per evitare che il sudore macchi il legno.
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