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Le lampade
di carta sono tipiche della storia giapponese. Rappresentano un importante
utilizzo della carta prodotto con il metodo Washi. La carta Washi , estremamente
resistente
e robusta e' nello stesso tempo morbida e satinata: assorbe la luce delle
candele o delle
moderne lampadine poste all'interno diffondendo una illuminazione calda e
ben diffusa.
L'arte della produzione e lavorazione della carta Washi fu introdotta dalla
Cina nel 610 A.C.
da un monaco buddista per poter scrivere i propri pensieri e trasmetterli
ad ad altri.
Da allora questo metodo di produrre carta si e' evoluto a tal punto da arrivare
ad utilizzi
molto ampi: stampe, libri, pannelli divisori interni alle case, muri perimetrali
nelle regioni del
Giappone con minore umidita' e piovosita', materia prima per luci e lampioni,
materia prima per
bambole e miniature.
Le speciali
caratteristiche delle materie prime e del
processo di lavorazionene fanno un materiale estremamente
resistente e durevole (esistono prodotti di 1000 anni
fa perfettamente conservati grazie alla bassa acidita' dei
materiali , alla robusta fibra contenuta, all'alta assorbenza
degli inchiostri e all'alta resistenza all'umidita' e alle muffe).
Ecco alcuni esempi
di lampade Washi prodotte oggi sui modelli antichi:
I segreti della durezza e durevolezza: la materia prima usata
1. i 3 componenti: | una delle caratteristiche uniche della fabbricazione della carta di washi è l' uso delle fibre della rafia da tre arbusti come materia prima: kozo (gelso di carta), mitsumata (dafnia-Edgeworthia chrysantha) e gampi (dafnia - Wikstroemia sikokiana) |
2. La maggiore lunghezza delle fibre | Questi
3 arbusti hanno fibre fino a 3 volte piu' lunghe di quelle del legno tradizionale della carta occidentale. Piu' lunghe sono le fibre e piu' robusta e resistente e' la carta che si ricava. |
3. Le fibre sono libere da lignina | Le
Tre componenti primarie in una pianta sono cellulosa, emicellulosa e lignina,
di cui la lignina è il più nocivo alla fabbricazione della
carta. La lignina dà alla pianta la resistenza delle strutture legando le fibre insieme, ma l' esistenza di grandi quantità di esso durante il processo di fabbricazione della carta interferisce con i processi di idrogenazione delle fibre della carta. Tuttavia, la fibra interna della rafia degli arbusti ha poca lignina, in modo da può essere eliminata con i prodotti chimici senza danneggiare le fibre. |
4. Il processo produttivo | quello antico e' faticoso e lungo ma porta a risultati eccellenti: ecco di seguito la descrizione e le foto del processo piu' antico del mondo di produzione della carta Washi. |
la raccolta
Come
gia' detto, una buona carta Washi nasce dalla scelta di selezionate qualita'
di arbusti non
sempre localizzati nello stesso luogo. Cercare i migliori e' il primo passo
per un buon prodotto.
Si selezionano poi le parti lignee degli arbusti battendoli in acqua
di fiume
e raccogliendoli in fasci di rafia.
la bollitura
Dopo essere
stato impregnata in acqua durante la notte, la rafia è
bollita con una soluzione alcalina affinchè in circa 2 - 4 ore dissolva
la maggior parte degli elementi
della non-fibra (come la lignina, la pectina e le gomme) contenuti nella rafia,
fino soltanto
alla fibra ed all' emicellulosa della cellulosa è lasciata.
lavaggio e candeggio
La
rafia bollita è impregnata in acqua per lavare fuori il restante
della soluzione. Viene
candeggiata naturalmente in acqua sotto il sole o con l'utilizzo di
un agente chimico.
rimozione
delle impurita' a mano
E'
l'operazione piu' lunga e piu' im portante.
Tutte le impurità quali le macchiette di nero o di sporcizia ancora
presenti vengono eliminate
meticolosamente con le mani. E' l'unico metodo per ottenere fibra assolutamente
pura e pulita.
battitura
e dispersione
Ora
la fibra è allentata nel filo della rafia ed è pronta ad essere
separata.
La fibra è battuta con una matrice (o un bastone di legno)
Le
fibre separate saranno disperse in acqua e saranno trasformate
un grumo chiamato " scorta di carta, " che è usata per la
fase finale
di creazione del foglio
la creazione
dei fogli
la "scorta
di carta " è messa in un tino di acqua ed è mescolata bene,
in primo luogo con un miscelatore
simile a un pettine poi con un bastone, per disperdere uniformemente le relative
fibre. La mucillagine estratta
solitamente dalle radici del tororoaoi giapponese viene ora aggiunta
e mescolata nella
soluzione del tino. La mucillagine tororoaoi è l'elemento tradizionale
per creare i fogli washi con il metodo
antico. L' aggiunta di mucillagine fa si' che le fibre siano mantenute sospese
nella soluzione senza annodarsi tra loro
La lavorazione con acqua che entra ed esce dal tino fa si che lentamente si
produca un
foglio viscoso di mucillagine e fibre. La creazione di diversi spessori di
carta dipendono dalla concentrazione
della fibra nel tino così come da concentrazione della mucillagine
e dalla durata della
lavorazione nel tino.
La fase
finale: la formazione dei fogli
Quando il foglio
bagnato raggiunge lo spessore voluto, lo schermo del tino viene liberato dalla
struttura
ed i nuovi fogli bagnati rimangono impilati uno sull'altro.Grazie alla mucillagine,
i fogli possono essere
separati facilmente poiche' si sono formati nella lavorazione sottili film
viscosi che li dividono.
I fogli singoli vengono liberati dall'acqua con una pressa ad elica, appoggiati
su materiali lisci , secchi
e caldi per l'asciugatura. Ancora oggi i fogli di carta prodotti con questi
metodi Washi
sono irripetibili con processi industriali essendo unici
per qualita' , durevolezza e caratteristiche chimico fisiche finali.