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hermes - . - 15/02/2003
Gisho fu consacrata monaca quando aveva dieci anni. Fu sottoposta allo stesso tirocinio che facevano i maschietti della sua età. Quando compi sedici anni, si mise in viaggio e passò da un maestro di Zen all`altro, studiando con ognuno di loro. Rimase tre anni con Unzan, sei anni con Gukei, ma non riuscì a ottenere una chiara visione. Infine andò dal maestro Inzan. Inzan non si sognava nemmeno di farle dei riguardi perché era donna. La aggrediva con la furia di un uragano, la schiaffeggiava per destare la sua natura interiore. Gisho rimase con Inzan tredici anni, e allora trovò quello che stava cercando! In suo onore, Inzan scrisse una poesia: Questa monaca studiò tredici anni sotto la mia guida. A sera meditava i koan più profondi, Al mattino era avviluppata in altri koan. La monaca cinese Tetsuma superò chiunque l`aveva preceduta, E dopo Mujaku nessuno fu mai schietto come questa Gisho! Ma molti sono i cancelli che deve ancora attraversare. Molti altri colpi dovrebbe ricevere dal mio pugno di ferro. Dopo aver ricevuto l`Illuminazione Gisho andò nella provincia di Banshu, fondò il proprio tempio Zen e insegnò ad altre duecento monache sino alla sua morte, che un anno la colse nel mese di agosto..GISHO. la storia di una vittima. Vittima del maschilismo. Dell`autoritarismo religioso. Della società. Della repressione degli istinti. Che ne pensate?
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Cosa ti fa dire che questi atteggiamenti siano colpa del carattere irascibile del Maestro ? Non ti sembra alquanto strano che comunque la monaca Gisho abbia poi fondato un monastero ? …questo fa riflettere… se fosse stata così repressa forse non avrebbe avuto in lei questa “grande forza”…anticamente per poter trasmettere la singolare esperienza dello Zen il Maestro usava qualsiasi mezzo, senza dubbio, ai nostri giorni, questo modo di agire può risultare alquanto sconcertante e non applicabile, ma la domanda è: cosa intendeva risvegliare il Maestro con questo modo di agire ? …è possibile calarsi nella profondità di noi stessi dove non può giungere nessuna introspezione razionale usando altre modalità ? …. Probabilmente dipende da quale tipo di allievo siamo, forse per qualche grande anima è possibile giungere all’esperienza zen anche solo sentendone parlare… non è per tutti così !!! La VIA dello Zen è dura e molto ardua… a mio avviso la monaca Gisho era fra quei discepoli altamente desiderosi di conoscere la verità…a qualsiasi costo... ed a questo io mi inchino. Ciao. Monk ( monk - . - 21/2/2003 .)

 

Gisho visse,aprossimativamente,a cavallo fra `700 e `800...a quell`epoca,ma anche più tardi,un maestro che usasse metodi violenti per ``risvegliare l`allievo``era considerato un maestro serio,non un criminale.E per mezzi violenti intendo anche cose peggiori di quelle citate nella storia di Gisho.E questo non solo nella tradizione zen.Che sia giusto o meno,non voglio stare qui a sindacare ora.Vi è repressione anche oggi,la stessa disciplina è una sorta di repressione.In quanto al maschilismo,per quell`epoca fu già tanto che Gisho ricevesse lo stesso insegnamento dei suoi colleghi maschi.Ora,fortunatamente ci sono sia maestri che maestre zen.E un`ultima considerazione:la storia di Gisho,anche se probabilmente ha dei fondamenti nella realtà,è appunto una storia,un esempio che evidenzia solo alcuni aspetti della vicenda,da cui trarre insegnamento,tacendone altri.Forse i nostri spiriti sono ancora bambini che hanno bisogno del ``pugno di ferro`` per essere educati...forse più avanti l`umanità maturerà e per risvegliarsi non avrà più bisogno di imposizioni autoritarie o dolorose...o forse no... ( toramana - toramana@tin.it - 21/2/2003 .)

 


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