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idyoda - . - 05/12/2004
combattere la vita è intorpidirsi, subirla è distrarsi; in questi due campi la meditazione può essere una potente arma d`ottundimento. Se vuoi liberarti questa è l`unica via: accetta la realtà non per come che appare, ma per ciò che è, ovvero amore,o vuoto, o eterno presente, non esistenza di passato e di futuro. Se vuoi cambiare il tuo sguardo il domani non potrà aiutarti, agisci qui ed ora, unica realta possibile.
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Mio personalissimo punto di vista: insegnando e praticando la meditazione posso dire che è solo contemplazione, non ottundimento... Per accettare la realtà per quello che è... bisogna riuscire a vederla oltre lo schema (filtro) della mente decondizionandola e la meditazione potrebbe essere un mezzo. Dipende poi dall`uso che se ne fa. Per noi è un esercizio di osservazione senza giudizio, quindi pura accettazione. ( san21 - san21@libero.it - 7/12/2004 .)

 

la meditazione è la via della pura contemplazione, come dice san, non è ottundimento....è che è difficile sedersi nell`immobilità del fisico, quando la mente turbina di pensieri, paure, e tutto l`essere vorrebbe volare via lontano.... ma quando riesco a fermarmi e a concentrarmi sul ritmo del respiro, cosa non facile, la vita appare per quello che è...le diverse esperienze sono quello che sono....niente lotta, solo accettazione di ciò che accade, di ciò che siamo, del destino....questo distacco è necessario perchè possa sorgere in noi il Dharma, l`azione giusta, disinteressata, non centrata sull`obbiettivo, ma che trova in sè stessa l`origne e il punto finale... ( skati - federicacherubini@virgilio.it - 8/12/2004 .)

 

Le miserie umane derivano dall`incapacità di starsene seduti, il silenzio non è imbarazzo o una colpa sociale, raggiungere gli spazi tra i pensieri è trovare il silenzio totale che non si divide, forse il silenzio è l`essenza stessa di Dio che non può essere diviso, è nel silenzio del cuore che Dio parla. ( dunia - . - 8/12/2004 .)

 

Vedo che si parla ancora di Dio, e questo per conto mio è, senza offesa, ancora un errore...il creato non è creato...è e basta...quindi niente creatore...niente dualismi...gia questo aiuta ad entrare in sintonia con il presente...vero? ( gianni - giovanni.r@dexara.net - 8/12/2004 .)

 

Vivere nel presente può anche significare avere una visione che supera il momento attuale,dischiusa sull`eternità, è questo che ci consente di essere affabili e insieme rispettosi, pragmatici e sensibili, forti e vulnerabili, concreti e contemplativi.E credo invece che ci sia unità e non dualismo nell`affermare che se Dio è in tutto può anche essere in noi, invece di vedersi separati dal potere miracoloso di Dio possiamo invocare la nostra divinità e reclamare tutta la potenza quando si tratta di compiere un atto d`amore. ( dunia - . - 9/12/2004 .)

 

Ciao Skati, mi permetto di suggerirti una cosa... prima di sederti in silenzio chiudi gli occhi, scuotiti, scuoti tutto il corpo in una danza impazzita! Per 15 minuti partendo dalle gambe e lascia salire lo scuotimento... lasciati andare, asseconda il corpo! Sii folle! Poi danza... senza pensare, ad occhi chiusi lascia andare il corpo morbido, assecondalo. Dopo 10-15 minuti siedi in silenzio, poi sdraiati immobile. Se sarai stata totale nello scuotimento e nella danza, forse arriverai al tuo centro perchè avrai scaricato le energie in eccesso. Un abbraccio! ( san21 - san21@libero.it - 9/12/2004 .)

 

All`imperatore On, che gli chiedeva quale fosse il primo principio della santa dottrina, in monaco Bodhidharma rispose: ``Un vuoto insondabile e niente di sacro`` (tratto da Lo zen e la via del Karate - Kenji Tokitsu)...personalmente non discuto sul fatto che la materia sia di per se divina...ma non riesco proprio a dargli un nome...anzi lo nego proprio...non so se avete mai praticato arti marziali de Budo (Judo - Aikido - Karate-do) ma vi posso assicurare che se non sei più che attaccato al presente con tutto il corpo-mente sono dolori!!! heheheehhe :-))) ( gianni - giovanni.r@dexara.net - 9/12/2004 .)

 

Giusto per seguire il suggerimento di san21 a Skati....:E` famoso il detto : ``Ken Zen Ichinyo`` : il pugno (karate) e lo zen sono una cosa sola. Questa affermazione viene frequentemente fraintesa col significato che poichè il Karate e lo Zen hanno il medesimo sapore non è necessario praticare Zazen. In realtà l`affermazione ``Ken zen Ichinyo`` significa proprio il contrario :che la pratica dinamica del Karate al suo livello più alto si integra indissolubilmente con la stabile e rigorosa postura dello Zazen, creando una reciproca e fruttuosa influenza. ( gianni - giovanni.r@dexara.net - 11/12/2004 .)

 


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