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nicola - M_Marzo@libero.it - 23/07/2005
Si può, attraverso la pratica zen, raggiungere l` empatia, la capacità di percepire i pensieri e le emozioni altrui? Inoltre mi piacerebbe condividere le sue esperienze zen: come lo ha conosciuto, cosa l`ha convinta a credere e cosa le ha dato la definitiva conferma che lo zen è reale. Grazie per qualsiasi risposta
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Ciao Nicola, raggiungere determinati traguardi non è solo una prerogativa dello Zen. Riuscire a percepire le emozioni altrui, le fatiche e le problematiche altrui, basta saper ascoltare, analizzare ( non giudicare) il comportamento di chi ti sta di fronte, per capire lo stato d`animo, che può essere positivo oppure negativo verso il mondo. Basta cioè essere consapevoli, sensibilmente compassionevoli, umili, tenaci nel considerare la nostra vita e quella del prossimo: VITE UTILI AL MONDO. Gli errori fanno parte della nostra esistenza, non giustifichiamoli, ma superarli per migliorarci. Per essere nel modo in cui ho descritto, bisogna affrontare la vita terrena, in tutte le sue manifestazioni con equilibrio. La via del Bhudda fu la via di mezzo, la via dell`equilibrio. La via del Cristo è la via dell`amore verso tutti gli esseri senzienti, la via del perdono lasciando sempre le porte aperte a chi, dopo una vita di squilibrio, si riporta sulla via di un equilibrio interiore e di responsabilità. Come uomo e come Bodhisattva, nonostante i difetti che ciascuno di noi ha, sento un dovere che mi spinge ad aiutare chi chiede aiuto in qualsiasi modo o forma. Sarebbe troppo lungo da spiegare le esperienze vissute attraverso lo Zen e penso che non sia questo il luogo dove scrivere cose personali che hanno tracciato una vita. `` La parola conduce, l`esempio trascina `` ognuno dovrà essere da esempio per poter essere credibile nella vita, solo così si svilupperà quella sensibilità che ci porterà a capire lo stato d`animo degli altri, i pensieri degli altri. Un caro saluto Rey Ku ( rey ku - reyku@libero.it - 24/7/2005 .)

 

Ciao Reyku, una domanda ``provocatoria`` solo per approfondire non per discutere da sciocchi: e se questo tuo sentirti in dovere di... fosse solo il tuo super-io? ( sandro - san21@libero.it - 25/7/2005 .)

 

Per Nicola: cosa intendi per empatia? L`empatia è un fenomeno per cui si possono capire i sentimenti e gli stati d`animo di una persona in una determinata circostanza pur senza condividerli dal punto di vista emotivo. Senza esserne coinvolti. Basta un corso di comunicazione, di PNL o un semplice lavoro di ascolto su di te. Se vuoi ``leggere`` le emozioni altrui... non si tratta di emaptia ( sandro - san21@libero.it - 25/7/2005 .)

 

Ho scritto emaptia! Comunque, tornando a Nicola, quando dici ``percepire i pensieri... le emozioni altrui...`` si entra in un discorso magico, mentre l`empatia è tutt`altro. ;o) Spero di esserti sato utile e di averti quindi ``costretto`` a ripensare il tuo desiderio. ( sandro - san21@libero.it - 25/7/2005 .)

 

Sentirmi in dovere: Sandro non interpretare questa frase in modo negativo, il super-io si manifesta in ogni persona, se, per super-io, tu intendi il nostro egoismo personale. Chi ascolta la parte peggiore di sè stessi non potrà mai operare a fin di bene, ma opererà solo per se stesso, per sentirsi grande agli occhi degli altri. Chi opera, o vive la propria vita in questo modo non farà fatica a trasmettere la bontà che è in lui, di conseguenza non avrà molti risultati positivi nel riportare sulla giusta strada chi vive la vita da sbandato. Io non dico di essere perfetto, però cerco di mettercela tutta nel dare la mia disponibilità ad aiutare ed essere aiutato. Sentirmi in dovere significa per me dialogare con gli altri da cuore a cuore, senza pregiudizi, senza secondi fini. Tu sei un insegnante di meditazione, gli allievi ti fanno tante domande, cercano risposte, dobbiamo essere in grado di indirizzarle nel modo più appropriato a secondo della loro personalità. Non dobbiamo sfruttare la nostra posizione di insegnanti per esaudire le nostre esigenze personali qualsiasi esse siano. Non siamo istruttori di tennis per belle signore, dobbiamo essere maestri di vita. Un affettuoso abbraccio Rey Ku ( rey ku - reyku@libero.it - 26/7/2005 .)

 

o vive la propria vita in questo modo ``non`` farà fatica........ scusa Sandro ho messo un ``non`` di troppo. Rey Ku ( rey ku - reyku@libero - 26/7/2005 .)

 

La mia interpretazione era negativa per approfondire, poi non è detto che sia sbagliato sentirsi in dovere. Ma era già chiaro che nn era il tuo caso, era solo per parlare su altre linee. Sono pienamente d`accordo con te sul discorso di indirizzare, personalmente cerco di portare le persone verso il loro occhio e non quello di altri, tantomeno il mio che sono pure miope! Continuo con la ``critica`` ma prendila in senso buono, per sviscerare un po` le cose: perchè devo sentire il bisogno di trasmettere la mia bontà? Dentro di me vorrei non ci fosse nulla, ne` il buono, nè il cattivo... ;o) ( sandro - san21òlibero.it - 26/7/2005 .)

 

Non è affatto vero che in te non c`è il buono, come è anche vero che nessuno al mondo deve pensare di essere perfetto. Trasmettere la propria bontà, non significa essere dei buoni, ma vuol dire essere responsabili delle proprie azioni. In ciascuno di noi c`è del buono e del cattivo, tutto sta a saper scegliere. Un buon albero, se ben curato, darà un buon frutto. Un caro saluto Rey Ku ( rey ku - reyku@libero - 26/7/2005 .)

 

Il mio ne` buono, ne` cattivo era relativo allo Zen...inteso come superamento del Sè. Nessun io, nessun cattivo e nessun buono... ma grazie lo stesso per avermi risposto. ( sandro - san21@libero - 27/7/2005 .)

 

``Ne buono ne cattivo, era relativo allo zen....inteso come superamento del Sè``. Se si supera questo Sè poi cosa ci rimane del buono o del cattivo ? Scusa Sandro se insisto, ma molte volte si usano frasi `` Zen `` ma bisogna far capire a chi legge il senso della frase. Lo zen a volte è difficile da comprendere per il profano, specialmente se la scuola zen è Rinzai che si è affinata con i Koan. Superamento del Sè, per me significa annullamento dei desideri egoistici personali, se annulliamo il nostro Ego, di noi rimarrà solo la parte migliore, cioè l`amore verso il prossimo. Questa concezione sembra più Cristiana che Buddista, ma davanti a colui che ha creato il tutto, siamo tutti uguali. Un saluto Rey Ku ( rey ku - reyku@libero.it - 28/7/2005 .)

 

Nn ti preoccupare, insisti pure! Siamo quì per questo. Sulla difficoltà di comprendere hai ragione, ma la difficoltà sorge solo dal momento in cui affronti la questione da un punto di vista logico, razionale. Per me non contano i concetti, che siano cristiani o buddisti. La cosa che intendo è che il concetto ``migliore e peggiore`` è parte della separazione. Quando non ci sei come puoi essere migliore...? Di chi? Non è un koan, è solo un concetto. ( sandro - . - 28/7/2005 .)

 

è sempre un piacere dialogare con chi cerca sempre di prendere il meglio di ciò che si scrive. Se per puro caso ti troverai in zona Cesena il mio numero lo trovi nella ZEN wall telefonami e forse ci possiamo incontrare, così potrai vedere di persona una realtà che molti vorrebbero conoscere. un abbraccio Rey Ku ( rey ku - reyku@libero.it - 28/7/2005 .)

 

Sarebbe bellissimo! Mi piace Cesena, ci sono stato due anni fa per una conferenza (informagiovani), persone splendide che incarnano il calore del sud e l`educazione del nord. Praticamente perfetti! ( sandro - . - 29/7/2005 .)

 

il ragiungimento della via che stà tra cielo e terra passa attraverso la conoscenza di sestessi del nostro lato buono e di quello ``cattivo`` più difficile da accettare e conoscere, ma senza di esso non ci sarebbe bisogno del positivo. ciao a tutti ( gkomuso - gkomuso@yahoo.it - 2/8/2005 .)

 

La conoscenza del Sè ultimo è oltre il buono e il cattivo. Oltre ogni concetto di separazione è racchiuso il Sè... ( sandro - . - 2/8/2005 .)

 

quanti di voi hanno avuto modo di conoscere la parte cattiva di alcuni individui o meglio di se stessi come ad esempio l`invidia e la volgia di primeggiare in tutto, anche quando da parte di questi primeggiare sarebbe molto difficile difficile ( reduce - rispondi@msn.com - 1/9/2005 .)

 

Io ho conosciuto..riconosciuto e cercato di combattere l`invidia che c`era dentro di me..quando si riconosce uno dei frutti quali possono essere l`invidia,la lussuria,l`avarizia ecc bisogna riconoscerle in primis..e successivamente combatterle!! da quando faccio questo lavoro dentro di me vivo molto meglio con me stessa e con gli altri! ( Margò - margo@mybox.it - 6/9/2005 .)

 


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