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marco - yabasta86@yahoo.it - 25/11/2005
La guida di un maestro è strettamente necessaria?
Repliche e pensieri successivi collegati

Ci sono dei pareri diversi a proposito, il mio punto di vista, è, che una guida può essere necessaria per alcuni, come non è necessaria per altri, dipende sempre da una nostra visione del mondo. Ritengo comunque che un punto di riferimento ci debba essere. Posso essere ripetitivo, ma una condotta di vita responsabile, coerente e consapevole di ogni nostro atteggiamento o pensiero, penso sia una vita giusta e onorevole sotto tutti i punti di vista. Tutte le religioni mirano ad una condotta simile a quella che ho descritto. In ogni luogo, si possono trovare persone che hanno questi principi di vita attivi verso il mondo. Quando si pensa di aver trovato queste persone è bene osservare con attenzione ciò che insegnano e saper valutare il frutto del loro insegnamento. Come disse un illuminato,`` un buon albero darà un buon frutto `` Un abbraccio Rey Ku ( reyku@libero.it - . - 26/11/2005 .)

 

la guida di un maestro no, un maestro che ti guida... forse si. All`inizio credo sia necessario. ;o) ( Sandro - master@nonso.it - 29/11/2005 .)

 

il volante serve a deviare, non per andare diretto ( replica - . - 30/11/2005 .)

 

necessario è che l`ago della bussola indichi sempre lo stesso . ( replica - . - 30/11/2005 .)

 

E bisogna sempre andare dritto? Come fai a sapere se l`ago indica la giusta direzione, se non conosci la strada? ( sandro - . - 1/12/2005 .)

 

ma se non sai dove vuoi arrivare, a cosa ti serve conoscere la strada? ( inversione retorica - . - 1/12/2005 .)

 

Parere strettamente personale: la strada E` dove vuoi arrivare. Credi che ci sia qualcosa alla fine? Inferno, purgatorio e paradiso sono gia` qui, dipende solo da come vivi, da come decidi di percorrere la tua strada. Un koan dice: devi arrivare in cima ad una montagna che ha 99 curve, come fai ad andare dritto? Come ogni koan, ognuno lo risolve per se`, ogni soluzione e` valida, se ci convince. Credo che anche Gesu` intendesse questo quando diceva: ``Io sono la via, la verita` e la vita``. Io sono la via, capisci? Non il punto di arrivo, non quello di partenza, ma la strada stessa. ( maynu - rigola1@libero.it - 1/12/2005 .)

 

parlavo di`retta ma fui deviato sulla strada. I limiti sono propri delle forme, ma non dell`in`formazione. trattasi di comprensione non già dello spazio nè del piano. Nè di retta comprensione, ma di quella puntiforme . Di persone disposte ad aiutare in modo specifico se ne trovano. Ma l`origine di tutte le difficoltà si può estinguere solo in modo diretto. .. si tratta sempre di parole. A proposito qualcuno sà spiegarmi cosa sono le parole? ( replica - . - 1/12/2005 .)

 

Replica, ma cosa ti sei fumato? ( maynu - . - 1/12/2005 .)

 

``dove`` vuoi arrivare (meglio cosa cerchi...) dovresti saperlo, come arrivarci no. O no? Maynu dice (oltre a chiedere giustamente cosa hai fumato...), che il viaggio è la meta. Qual`è la differenza tra andare e restare? ( sandro - san21@libero.it - 1/12/2005 .)

 

solo la radice: and & rest, 7 lettere in tutto. Ma prima dovresti spiegarmi cos/è la differenza. Ma prima ancora dovresti usare le parole per descrivere sè stesse credidi farcela? ( bla bla bla - . - 1/12/2005 .)

 

Ciao replica, tu vuoi sapere cosa sono le parole? tutto ciò che è suono è vibrazione, quindi anche le parole sono vibrazioni sonore, esse indicano uno stato d`animo, positivo oppure negativo sono la manifestazione di un pensiero, sono potenza in atto, possono scatenare guerre, oppure portare pace. Le parole quindi sono da usare nella loro giusta misura. Ciao Rey Ku ( . - . - 1/12/2005 .)

 

A parte le tue provocatorie etimologie e l`uso volutamente ossimorico, appunto, delle parole, penso tu voglia dimostrare l`inconsistenza del dialogo. Se sbaglio, ti chiedo gia` scusa; ma altrimenti e` roba piu` che detta che le parole sono solo forme. Kant le chiamava ``fenomeni`` (cio` che appare) contrapposti ai ``noumeni`` (cio` che e`); Pirandello ha fatto letteratura con l`incomunicabilita`, ricordando che la nostra unita` e` inevitabilmente compromessa dalle molteplici interpretazioni che gli altri elaborano su di noi, infatti il nostro UNO in realta` e` NESSUNO perche` viene letto in CENTOMILA modi diversi. Nei ``viaggi di Gulliver`` c`e` un bellissimo episodio che tratta di un popolo che decide di non parlare piu`, ma di comunicare scambiandosi direttamente gli oggetti. E poi la nostra storia inizia cosi`: ``in principio era il Verbo``, che per realizzarsi ha dovuto diventare UOMO. Oddio, rileggendomi mi sa che ho fumato io qualcosa di strano stamattina... ( maynu - . - 2/12/2005 .)

 

Nel silenzio non esiste l`essere d`accordo o l`essere in disaccordo...allora che senso ha la comunicazione??? ( marco - yabasta86@yahoo.it - 2/12/2005 .)

 

salve ray ku. Suono e vibrazione sono parole anch`esse, dunque il concetto(che è sempre una parola (quindi: il parlare..)) di parola (o in genere di simbolo) dev`essere inteso in modo molto più generale e direi anche trascendente. Esatto, noi che voi altre ora `leggete` abbiamo il potere di determinarvi.. voi altri siete semplicemente simboli da noi composti (siete simboli su simboli), sopra di noi poggiate le vostre fondamenta. Se si può parlare di parole in modo coerente (ovvero simbolizzare il simbolo) allora esse hanno il potere dell`autoreferenza; il che tradotto in terminologia religiosa risulta: il potere della creazione, come dice maynu. Non sbaji maynu, ma ne dai una ridotta considerazione. Il `silenzio` è sinonimo di equilibrio che trascende ogni `rumore`, ma ne esistono tanti altri sinonimi: nulla, zero, assoluto, trascendente.. (si, andando ad analizzare affondo le parole, ad un certo punto, in una considerazione completa e minuziosa risultano essere tutte sinonimi). Il comunicare, Marco, credo che sia il principio del dualismo; e con ciò non ha mai un solo senso e ad ogni senso associa il suo opposto (per non far torto all`equilibrio). Tutti questi `movimenti` virtuali fanno sì che `il nulla` sia inesperibile in quanto assoluto trascendimento; che l`esperienza sia complementare al nulla come l`immanente del trascendente e l`assoluto del relativo e eccetera piuttosto che... ( replica cme si confà - . - 2/12/2005 .)

 

Si e` vero, la parola divide, perche` nel momento nel quale rappresenta un`idea, la separa dall`Unita`. Ma la comunicazione non e` necessariamente un insieme di parole e, visto che usiamo sinonimi, essa si puo` anche rappresentare come ``comunione`` . Quindi si puo` ``dialogare`` con qualcuno anche nel silenzio, unendo invece di dividere. Credo sia questo il senso del shanga, la comunita` dei viventi, che unita, per esempio, in meditazione genera un enorme potenziale energetico. ( maynu - . - 2/12/2005 .)

 

Trascendere le parole significa andare oltre, ma dove? Noi abbiamo una forma e attraverso essa abbiamo bisogno delle parole per comunicare. La comunicazione silenziosa che attuiamo con internet deve essere comprensibile a tutti. Tutti possono comunicare in silenzio attraverso la meditazione, ma non tutti sono consapevoli di questo potenziale. Ci si mette seduti in za zen senza scopo, senza aspettarsi nulla, e ad un certo punto ecco che arriva l`illuminazione, l`intuizione, la realizzazione del nostro Sè, la consapevolezza che possiamo comunicare senza comunicare. Questa è astrazionne del Sè superiore, appare semplice a questo Sè, ma difficilissimo da comunicare con la parola fisica, perchè ciò che percepiamo attraverso questa astrazione di noi stessi è collocato in un`altra dimensione. La mente a questo punto è illuminata, ma non trova le parole adatte per descrivere ciò che vede. Chissà se sono stato chiaro e comprensibile. Un abbraccio a tutti Rey Ku ( Rey Ku - . - 2/12/2005 .)

 

Sono d`accordo. Comunicare in silenzio è un`esperienza possibile solo se vi è consapevolezza. Inutile dire che è inutile ciò che stiamo dicendo... abbiamo tutti letto libri e sappiamo queste cose. éer non cadere nella pura filosofia forse è bene parlare di esperienza. A me piacerebbe sentire le vostre. Che ne dite? ( sandro - . - 2/12/2005 .)

 

maynu, comunicazione non è un insieme di parole, ma una sola, come anche insieme. Dal simbolismo non sene esce. ray ku, parlare di silenzio è già rumore, le parole si richiamano vicendevl`mente, non si può attuare il silenzio. Sandro dove stà la furbizia nel mettere in evidenza che è inutile ciò che stai dicendo? Io che sono la parola inutile, consultandomi con le mie colleghe, noi parole non siamo mai arrivate a capire a che la parola cosa si riferisca.. Più consapevoli noi parole vorremmo essere. Siamo, quì, adesso, ogni, altra, cosa, con, riferimento, tutte, sempre, inseparabilmente, legate, nel, ovunque, simbolo. Come potremmo essere consapevoli rivolgendoci ad altro anzichè a noi stesse? ( parola - . - 3/12/2005 .)

 

Care parole, siete troppo loquaci! Spegnetevi, se volete diventare il concetto che rappresentate. Solo la morte puo` darvi la vita; solo il silenzio puo` rendervi parole. Come lo gnomone della meridiana traccia con l`ombra il massimo splendore della luce, tal che tu sai che e` mezzogiorno proprio dall`esile buio che ti COMUNICA il bastoncino, cosi` voi servite solo a dare ombra ad un`idea, mentre l`idea stessa e` solo luce. ( maynu - . - 5/12/2005 .)

 

Verissimo! Ma che ne facciamo dei forum? ;o) ( sandro - ;o) - 5/12/2005 .)

 

verso adesso immediatamente approssimati: nient`altro, come da sempre ovunque! ( questo - . - 5/12/2005 .)

 

dopo aver letto l`ultima frase, mi sa proprio da fulminato, o pensa di essere un grande maestro che distribuisce koan a tutti. ``Questo`` io penso ( . - . - 6/12/2005 .)

 

può quella frase, evolvendosi, comunicare la causa che precede il sapore, cosicchè possa trovarsi a proprio agio e non più fuori luogo? Oppure solo non ha resistito al tacere di fronte all`incomprensione dovuta al mancar di una scintilla? ( prossimo - . - 6/12/2005 .)

 

azzz.. hai proprio ragione. ( . - . - 7/12/2005 .)

 

So di essere da sempre. Eppure continuo a cercare: come fermarmi per essere? ( venturo - . - 12/12/2005 .)

 

Stesso mio quesito...se la cerco, il cercare stesso offusca la verità, se non la cerco, come posso trovarla? ( marco - yabasta86@yahoo.it - 12/12/2005 .)

 

dovreste essere un poco più semplici, la verità è semplice, è l`essere umano che è contorto mentalmente, si costruisce dei castelli di sabbia, che al minimo venticello si dissolvono. Bisogna costruire la propria vita su solida roccia. Rey ku ( . - . - 12/12/2005 .)

 

eh? cercare la mappa del tesoro? ma non serve un mappa? e poi un`altra e un`altra ancora? ma alla fine lo sai cosa trovi? ..un ricordo: cercando si dimentica.. ( replica - . - 13/12/2005 .)

 

Il ``dover essere semplice`` non è già difficile? ( marco - yabasta86@yahoo.it - 13/12/2005 .)

 


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