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principaleluna68 - lunamiao68@hotmail.com - 26/09/2002 La possibilità di aderire un po` meno alle sensazioni che fanno soffrire terribilmente, la capacità di accettare un distacco, la disponibilità a lasciarsi cadere...come riuscire a non farsi travolgere dal proprio inferno interiore? |
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Repliche
e pensieri successivi collegati Per poter iniziare un percorso di liberazione penso sia necessario chiarirsi sul genere di sofferenza che si vive.
La meditazione può essere intrapresa come ricerca in ambito psicologico, oppure come una ricerca per giungere alla vera intuizione della realtà, aldilà delle illusioni, sul vero significato della sofferenza e della gioia e questo è possibile attraverso la pratica della meditazione seduta, non si tratta di una comprensione intellettuale.
Sta in te iniziare il percorso in un senso o nell’altro, ma importante, molto importante è capire cos’è che vuoi realmente ?
…e a quel punto cerca un Maestro o il terapeuta che reputi più capace.
Ciao.
(
monk - .
- 30/9/2002
.)Ti ringrazio per la risposta. Ho intrapreso un percorso di yoga integrale, e l`insegnante è anche psicoterapeuta. Le cose vanno senz`altro meglio, specialmente dopo un`analisi di diversi anni...quello che non riesco a mantenere è una giusta distanza dlle cose che mi accadono: tuo sembra aderire sulla mia pelle come una camicia di Nesso, anche gli eventi più marginali o le situazioni dalle soluzioni più evidenti, hanno il potere di gettarmi nel panico. Troppo spesso mi trovo attanagliata da dubbi assurdi, e soprattutto a essere preda di stati d`animo che si alternano a velocità supersoniche. Questo non mi fa sentire bene. Ciao.
(
luna68 - lunamiao68@hotmail.com
- 1/10/2002
.)Cara Luna,spesso il modo per uscire da questo stato è affrontare direttamente le cose che ti spaventano o ti fanno soffrire.Male all`inizio,catarsi poi.E resistere,sempre,anche al dolore.Il sole apparirà fra le nuvole.un abbraccio
(
toramana - toramana@tin.it
- 2/10/2002
.)A Toramana, da Luna 68. A volte, solo per un momento, colgo, nel silenzio che riesco a costruire in una città rumorosa come quella in cui abito, frammenti di qualcosa che non saprei definire, ma di cui ho letto diverse volte. Ecco, credo che dentro quel qualcosa si trovino risposte non costituite di parole, ma valide. Credo ci sia un`infinità di materiali cui attingere...ma la finalità di ogni cosa che faccio continua a opprimermi, così come l`attaccamento morboso a un mondo che so non essere l`unico. Come riuscire a rimanere un po` più a lungo in quell`universo infinito e inafferrabile: la mia meditazione è invasa dai pensieri più disparati. Ricambio il tuo abbraccio e ti ringrazio per la risposta.
(
luna68 - lunamiao68
- 2/10/2002
.)Dolce Luna,non aver paura del dolore...affrontalo a petto aperto e vedrai che si rivelerà inconsistente...Non tormentarti,asseconda quell`universo che senti.Esso si chiama ``natura umana``.Un bacio
(
toramana - toramana@tin.it
- 3/10/2002
.).
(
. - .
- 26/10/2002
.) |
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